Mappare in modo digitale, sfruttando la blockchain, la storicità dei cespiti finiti in Tribunale.
È questo il progetto ambizioso, chiamato Rechain, che nasce dalla collaborazione tra l’Osservatorio T6, associazione che da anni studia le esecuzioni italiane, e l’Associazione blockchain Italia, che lavorano sin dal giugno 2019 alla creazione del modello informatico. Il progetto dovrebbe favorire tutta la filiera, dai compratori agli istituti che devono liquidare gli asset.
I professionisti di asteconsulenza collaborano attivamente nel progetto che darà sempre più trasparenza, informazione e affidabilità al settore delle aste giudiziarie.
Come si sviluppa il progetto?
Tramite la scrittura decentrata basata sui “blocchi”, verrà archiviato in modo digitale e sicuro ogni aspetto di una procedura, come le caratteristiche del modulo abitativo, la garanzia reale, l’investimento sottostante di prodotti finanziari, il procedimento di esecuzione.
Si tratta di un progetto “aperto”, che ha visto collaborare diverse componenti, dal notaio al visurista, dal gestore all’avvocato. «Il modello di database è pronto. Per la sua applicazione occorrerà ancora un certo tempo. Molto dipenderà dall’interesse che dimostreranno gli interlocutori pubblici nello sviluppo di questa tecnologia» ha osservato Francesco Rampone, “of counsel” di La Scala-società tra avvocati e presidente dell’Associazione blockchain Italia.
La creazione del database e di conseguenza di un archivio, permetterebbe la velocizzazione dei processi, maggior velocità nel definire i procedimenti giudiziari legati alle esecuzioni, passaggi amministrativi più snelli.